Continuo a viaggiare con Andrea e Bartolo ed insieme raggiungiamo la città di SALENTO nell’EJE CAFETERO, chiamato così per la produzione di caffè. La Colombia è il terzo esportatore al mondo di caffè, ma il primo per diversità di qualità.
La città, piccola e coloniale mi colpisce per la sua tranquillità, alla quale non ero più abituato dopo Cartagena e Medellín.
Salento non è famosa solo per la sua produzione di caffè, ma è anche punto di partenza per uno dei luoghi più belli del paese, ovvero la VALLE DE COCORA (video) (foto). In questa valle sono presenti gli alberi simbolo della Colombia, le altissime palme di cera, le più alte del mondo.
Per raggiungerla prendiamo un taxi dalla piazza centrale. Ogni mattina ci sono tante jeep pronte ad accompagnare i turisti verso la valle. Montiamo in 8 sulla jeep in modo da dividere la spesa (4.000 pesos) ed in circa 20 minuti giungiamo. L’ingresso costa 3.000 pesos e per chi volesse, può decidere per un escursioni a cavallo, pagando qualcosa in più.
Iniziamo il trekking ammirando un paesaggio non solo bellissimo, ma anche unico dato dalla maestosità delle palme.
Quando sono nella natura, mi sento bene. Mi guardo intorno, sorrido senza un valido motivo apparente, ma in realtà è ciò che mi circonda che mi fa sorridere, mi riempie di gioia, di emozioni. Costruisco ricordi che mi accompagneranno per molto tempo.
Il nostro trekking, però, non si limita alla valle, ma decidiamo di continuare su per la montagna fino alla CASA DEI COLIBRÌ. Il tempo non promette nulla di buono, ma decidiamo di continuare. Man mano che saliamo, la vegetazione diventa sempre più fitta, le nuvole basse tra le montagne, rendono il paesaggio quasi spettrale, ma bellissimo da ammirare.
Il sentiero oltre ad essere, come ho già detto spettacolare, è anche molto avventuroso, data la presenza di fiumi e quindi di relativi piccoli ponti costruiti con tronchi dall’aspetto tutt’altro che rassicurante. Ad esso si aggiunge la pioggia che giunge perentoria.
La terra inizia a diventare fango, il legno scivoloso, ma siamo decisi a continuare. Dopo circa tre ore siamo su, dove possiamo ripararci ed asciugarci un po’.
L’ingresso alla Casa dei Colibrí costa 5.000 pesos con una bevanda calda inclusa (caffè, tè, cioccolata) e nel caso voleste pranzare, il costo è di 10.000 pesos, da aggiungere ai 5.000 d’ingresso, dove vi serviranno un tipico menù del giorno (per noi piatto unico con riso, lenticchie, platano fritto, pollo, insalata).
Mentre pranziamo, speriamo che termini la pioggia, in modo da poter ritornare senza bagnarci, ma oggi non è la nostra giornata fortunata e così dopo un’ora di attesa decidiamo di rimetterci in marcia.
Il sentiero è completamente piano di fango, ed essendo in discesa facciamo fatica a restare in piedi. Il rientro durerà circa tre ore tra cadute, scivolate e tanta pioggia, ma il tutto contornato da piacevoli risate e ricordi condivisi impressi nella nostra memoria.
Ovviamente ha smesso di piovere gli ultimi venti minuti di cammino, ma questo fa parte dell’avventura e sicuramente quella di oggi, entra prepotentemente in uno dei ricordi più belli e divertenti del viaggio.
Il giorno seguente lo dedichiamo alla visita di una finca di caffè. Ce ne sono diverse a Salento e l’ingresso con tour e degustazione varia dai 10.000 ai 15.000 pesos. Ci sono vari tour al giorno sia in inglese, che in spagnolo.
Il tutto inizia nelle piantagioni, spiegandoci le varie qualità di caffè, i tempi di maturazione e di raccolta. I chicchi di color rosso, sono pronti per essere raccolti. Il tutto avviene manualmente, chicco per chicco. Durante il racconto i chicchi rossi vengono messi all’interno di ceste e portati alla lavorazione, dove vengono lavati, sbucciati ed issicati. La tostatura spetta all’acquirente, in modo che i chicchi non si deteriorino durante il trasporto.
Non essendo aprile stagione di raccolta, non abbiamo visto niente di tutto questo processo, ma ci è stato solo spiegato.
Finito il tour, degustiamo un tipico caffè colombiano.
Questo tour mi ha un po’ deluso, forse perché mi aspettavo una cosa un po’ più autentica e non il classico tour costruito per i turisti.
Lasciata la finca e tornati in città, ci dirigiamo su al mirador, dove ammiro uno dei tramonti più belli della mia vita.