Le distanze in Perù sono considerevoli così, come faccio ormai dall’inizio del viaggio per gli spostamenti più lunghi, decido di muovermi con autobus notturni per non sprecare una giornata, perché di notte dormo e quindi il viaggio risulta più leggero e meno noioso ed anche per una questione di risparmio. Infatti viaggiando di notte, evito di pagare una notte in ostello.
A malincuore lascio Cusco, città che mi ha regalato tantissime emozioni, amici e ricordi, per proseguire il mio viaggio verso sud e precisamente verso la città bianca, AREQUIPA, dichiarata nel 2000 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La città dallo stile coloniale e costruita ai piedi del Vulcano MISTI alto circa 5822 m, ha poco da offrire se non il suo piccolo, ma molto carino centro storico. La piazza principale, PLAZA DE ARMAS, è il cuore della città e qui è presente anche la CATTEDRALE costruita nel 1656 e ricostruita in parte dopo un violento terremoto.

Plaza de Armas
Dopo essermi sistemato in ostello, aver girato per il centro storico ed aver organizzato il trekking di due giorni che mi porterà ad ammirare il CANYON DEL COLCA, mi dirigo verso il sito di maggior interesse della città, ovvero il MONASTERO DI SANTA CATALINA, un convento di clausura che appare come una piccola cittadina nella città.
L’ingresso costa 40 soles, ma ne vale assolutamente la pena.
Durante l’epoca coloniale e fino a qualche decennio fa, le primogenite di famiglie benestanti venivano portate qui ancora bambine, per iniziare la loro vita di clausura. I primi due anni erano di “prova” e servivano per decidere se rimanere oppure no. Se avessero deciso di rinunciare alla vita ecclesiastica, sarebbero state mal viste e sarebbe stato un disonore per la famiglia, mentre se avessero deciso di continuare, avrebbero iniziato ufficialmente il loro percorso di clausura. La loro sistemazione era all’interno di celle, dotate di cucina, stanza da letto e stanza per le loro schiave.

Monastero Santa Catalina
Le pareti delle vie, che costituiscono il monastero, sono rosse ocra e blu. Due colori intensi che catturano l’attenzione mentre si percorrono i suoi vicoli.
Uscito dal monastero, mi dirigo al MERCATO DI SAN CAMILO, pronto per gustarmi un buon pranzetto. Un piatto tipico di Arequipa e che vi consiglio assolutamente di provare, soprattutto se amate il piccante, è il ROCOTO RELLENO, un peperone tondo e piccante che viene svuotato e riempito con carne tritata, cipolla, pomodori, formaggio e spezie. A mio avviso, è ottimo. Un’altra specialità da street food, molto buona, è la BATATA RELLENA (patata ripiena).
Mangiare nei mercati è sempre molto caratteristico ed autentico. Qui s’incontra la gente nella sua quotidianità, nei suoi usi e costumi.
In questo mercato, come in quello di Cusco o Huaraz, è possibile comprare diversi prodotti tipici e vari souvenir.

Vulcano Misti
La giornata si conclude ammirando il tramonto dal MIRADOR YANAHUARA, dal quale si ha un’ottima visuale sul vulcano Misti e sulla città.